Per valutare la tua casa con ValutaCasa.it, devi inserire informazioni relative alla sua posizione (indirizzo, zona, ecc.) alle sue caratteristiche (tipologia, stato di conservazione, ecc.), alla sua metratura (mq interni ed esterni) e alla sua gestione (numero di mesi che resterebbe sfitta se si mettesse in affitto, spese condominiali, ecc.).
Il prezzo della casa, ovviamente, non cambia. Questa informazione ti viene chiesta solo a scopo esplicativo.
Il miglior criterio per definire il valore di un bene consiste in un’analisi storica dei prezzi di mercato di beni simili tra loro, tenendo presenti le caratteristiche interne ed esterne dell’immobile che lo contraddistinguono rispetto agli altri. Questo metodo, detto appunto sintetico-comparativo, è quello più utilizzato per l’estimo immobiliare, ma da solo non basta. Necessita di una “prova del nove”. È per questo che ValutaCasa.it, per garantire attendibilità, gli associa il metodo analitico-ricostruttivo.
Attraverso il metodo analitico-ricostruttivo, si ottiene un valore legato al reddito che la casa sarebbe in grado di produrre se fosse messa in affitto, considerando il bilancio tra entrate e spese.
Il PVM è l’esatto valore di mercato della sua casa, e si ottiene dalla media tra il suo valore minimo e il suo massimo. Anche questi ultimi due valori sono importanti: rappresentano infatti i limiti oltre i quali non andare per non sopravvalutare o non sottostimare la tua casa.
La variazione in termini percentuali è un indicatore di attendibilità: più è vicina allo 0, e più la tua valutazione è attendibile. Se qui ottieni un valore che supera il 40%, probabilmente hai sbagliato a inserire qualche dato sulla tua casa.
L’algoritmo di ValutaCasa.it considera i valori OMI dell’Agenzia delle Entrate, che si aggiornano periodicamente (ogni sei mesi circa). È bene quindi rieffettuare, ogni tanto, la propria valutazione, per controllare se i prezzi (€/mq), nella propria zona territoriale, abbiano subito qualche variazione.
info@valutacasa.it